I farmaci dell'emergenza:
prontuario dei principali farmaci utilizzati nell'emergenza sanitaria
Dati da: www.prontuariofarmaceutico.it
Schede dei farmaci in ordine alfabetico, secondo il principio attivo:
A B C D E F G H I J K L M N O P Q R S T U V W X Y Z
A
Nome commerciale |
Principio attivo |
CARDIOASPIRIN |
ACIDO ACETILSALICILICO |
Sostanza medicinale ACIDO ACETILSALICILICO
MONOGRAFIA
MECCANISMO D'AZIONE
Antiaggregante piastrinico per inibizione del trombossano.
INDICAZIONI
Prevenzione della trombosi coronaria: dopo infarto del miocardio, in pazienti con angina pectoris instabile, angina stabile cronica ed in pazienti con fattori di rischio multipli (ipertensione arteriosa, ipercolesterolemia, obesità, diabete mellito e familiarità per cardiopatia ischemica).
Profilassi degli eventi ischemici occlusivi in pazienti con attacchi ischemici transitori e dopo ictus cerebrale.
CONTROINDICAZIONI
Ipersensibilità all’acido acetilsalicilico ed ai salicilati, tendenza accertata alle emorragie, ulcera gastrica e/o duodenale, asma, insufficienza renale.
Non usare durante gli ultimi 3 mesi di gravidanza.
EFFETTI INDESIDERATI
Disturbi gastrici in pazienti sensibili. In casi sporadici episodi emorragici, reazioni di ipersensibilità, riduzione delle piastrine e ritardo di parto.
INTERAZIONI
Può potenziare l'attività dei farmaci anticoagulanti, gli effetti indesiderati del metotrexate, gli effetti di tutti gli antireumatici non steroidei, l'effetto dei farmaci riducenti la glicemia (sulfanilurea), il rischio di emorragia gastrointestinale in caso di contemporaneo trattamento con corticosteroidi.
Può ridurre l'attività di spironolattone, furosemide e preparati antigottosi.
POSOLOGIA E MODALITÀ D'ASSUNZIONE
1 cpr al giorno in un’unica somministrazione
Le compresse vanno masticate e deglutite con abbondante liquido, preferibilmente a stomaco pieno.
Indicazioni ALS (linee guida ERC 2005): nelle sindromi coronariche acute è indicata la somministrazione di una dose di carico per via orale di 300-325 mg, seguita da 75 mg al giorno.
Nome commerciale |
Principio attivo |
KRENOSIN |
ADENOSINA |
Sostanza medicinale ADENOSINA
MONOGRAFIA
MECCANISMO D'AZIONE
Farmaco antiaritmico, vagomimetico. L'adenosina è un nucleoside purinico presente in tutte le cellule dell'organismo. Studi farmacologici condotti in diverse specie animali hanno mostrato che l'adenosina rallenta la conduzione del nodo A-V.
INDICAZIONI
Rapida conversione a ritmo sinusale delle tachicardie parossistiche sopraventricolari incluse quelle associate a vie accessorie di conduzione (sindrome di Wolff-Parkinson-White).
IMPIEGO NON CODIFICATO
Test diagnostico in pazienti con sospetta malattia coronarica.
CONTROINDICAZIONI
Blocco AV di secondo o terzo grado (non controllato da pacemaker).
"sick sinus" sindrome (non controllata da pacemaker), asma.
Non deve essere somministrato a pazienti trattati con dipiridimolo.
In gravidanza e allattamento somministrare solo in caso di effettiva necessità.
Deve essere usato con cautela in pazienti con intervallo QT prolungato, sia esso congenito o acquisito in conseguenza di sequele da farmaci o metaboliche. Pazienti con malattia polmonare cronica ostruttiva.
EFFETTI INDESIDERATI
Sovente si presentano: arrossamento facciale, dispnea, broncospasmo, senso di costrizione toracica, nausea, sensazione di "vuoto mentale", formicolii e dolori muscolari.
Più raramente: sensazione di pena, sudorazione, palpitazioni, iperventilazione,oppressione cranica, ansietà, disturbi visivi, sensazione di bruciore, bradicardia, asistolia, dolore toracico, cefalea, capogiri, pesantezza agli arti superiori, dolori alle braccia, al collo e alla schiena, sapore metallico. Tali effetti collaterali sono leggeri, di breve durata (generalmente meno di 1 minuto) e sono generalmente ben tollerati dal paziente. Sono stati riportati casi di grave bradicardia e in alcuni pazienti è stata necessaria una temporanea stimolazione. Gli effetti dell'adenosina non vengono inibiti dall'atropina. È stato riportato un caso di aggravamento di pressione intracranica elevata che è stato transitorio e reversibile in modo spontaneo e rapido.
Al momento della conversione a ritmo sinusale, l'ECG può evidenziare extrasistoli ventricolari o atriali, bradicardia sinusale e/o blocco atrioventricolare. La bradicardia indotta predispone a disturbi dell'eccitabilità ventricolare, incluse fibrillazione ventricolare e "torsades de pointe".
INTERAZIONI
Il dipiridamolo (farmaco della famiglia dei Cardiovascolari Antistenocardici Coronarodilatatori) quale inibitore della captazione di adenosina può potenziarne l'azione. In uno studio il dipiridamolo ha incrementato di 4 volte gli effetti dell'adenosina. Non deve quindi essere somministrato a pazienti trattati con dipiridamolo.
La teofillina ed altre xantine come la caffeina sono forti inibitori dell'adenosina.
L'adenosina può interagire con i farmaci che modificano la conduzione cardiaca.
POSOLOGIA E MODALITÀ D'ASSUNZIONE
Adulti:
dose iniziale: 3 mg I.V. in bolo rapido (iniezione di 2 secondi).
seconda dose: se la prima somministrazione non sopprime la tachicardia sopraventricolare entro 1 o 2 minuti, deve essere effettuata un'ulteriore somministrazione di 6 mg in bolo rapido I.V..
terza dose: se la seconda somministrazione non sopprime la tachicardia sopraventricolare entro 1 o 2 minuti, devono essere somministrati 12mg in bolo rapido I.V..Non si consigliano dosi addizionali o più elevate.
Bambini: Non è stato effettuato nessuno studio pediatrico controllato. Studi non controllati pubblicati hanno dimostrato che l'adenosina nel bambino ha un effetto comparabile a quello dell'adulto: le dosi efficaci erano comprese tra 0,0375 e 0,25 mg/kg.
Indicazioni ALS (linee guida ERC 2005): L'Adenosina è indicata nelle tachicardie a complessi stretti e regolari (oppure tachicardia a complessi larghi di sicura origine sopraventricolare condotta con blocco di branca) non interrotta dalle manovre vagali. Il dosaggio iniziale è di 6mg; in caso di insuccesso si possono somministrare due ulteriori dosi da 12mg a distanza di un paio di minuti.
L'adenosina va somministrata in bolo rapido, seguita da un bolo di lavaggio di cristalloidi.
Nome commerciale |
Principio attivo |
ADRENALINA |
ADRENALINA |
Sostanza medicinale EPINEFRINA
MONOGRAFIA
MECCANISMO D'AZIONE
Agisce sui recettori alfa stimolando la vasocostrizione cutanea e renale, la contrazione della capsula splenica, la contrazione del miometrio, la midriasi, provocando un rilasciamento della muscolatura intestinale, stimolando la piloerezione.
Agisce inibendo i recettori beta, provocando: vasodilatazione dei muscoli scheletrici, cardioaccelerazione, allungamento della fibra miocardica, rilasciamento del miometrio, rilasciamento bronchiale, rilasciamento intestinale, glicogenolisi.
INDICAZIONI
Shock anafilattico. Asma bronchiale acuta.
CONTROINDICAZIONI
Ipertiroidismo, gravi aritmie cardiache.
EFFETTI INDESIDERATI
Ansietà, tremore, cefalea, palpitazioni, senso di paura.
INTERAZIONI
Effetti proaritmici sono potenziati da un sovradossaggio digitalico.
POSOLOGIA E MODALITÀ D'ASSUNZIONE
Solo per via parenterale.
Indicazioni ALS (linee guida ERC 2005): nell'arresto cardiaco di qualsiasi eziologia somministrare 1mg di adrenalina per via endovenosa o intraossea ogni 3-5 minuti. Nell'impossibilità di reperire un accesso venoso o intraosseo, l'adrenalina può essere somministrata attraverso il tubo endotracheale nella dose di 3 mg diluiti in 10-20 ml di acqua sterile.
Nome commerciale |
Principio attivo |
TEFAMIN |
AMINOFILLINA |
Sostanza medicinale AMINOFILLINA
MONOGRAFIA
MECCANISMO D'AZIONE
Incrementa l'AMP CICLICO intracellulare provocando rilasciamento muscolare a livello dei bronchi, agisce sul centro del respiro stimolandolo.
Riduce la pressione arteriosa sistemica e polmonare.
Ha effetto inotropo e cronotropo positivi con aumento conseguente della gittata cardiaca.
Ha un effetto diuretico in parte legato all'aumento del flusso renale.
INDICAZIONI
Asma bronchiale.
Broncopneumopatie croniche ostruttive.
Asma cardiaco.
Cuor polmonare.
CONTROINDICAZIONI
Gravidanza-allattamento.
Infarto del miocardio in fase acuta.
Stati ipotensivi.
Ulcera peptica.
Ipertiroidismo.
EFFETTI INDESIDERATI
Nausea, vomito, cefalea, irritabilità.
Insonnia, tachicardia, tachipnea.
Crisi convulsive.
Il fumo di sigaretta ne riduce l'emivita plasmatica.
INTERAZIONI
La contemporanea somministrazione di eritrocina, lincomicina e clindamicina può indurre aumento dei livelli ematici di teofillina.
POSOLOGIA E MODALITÀ D'ASSUNZIONE
1/2 compressa - 1 compressa ogni dodici ore, a stomaco pieno.
1 fiala ogni 12 ore.
La posologia va aggiustata in modo da ottenere livelli di teofillinemia fra 10 e 15 mcg/ml.
Nome commerciale |
Principio attivo |
CORDARONE |
AMIODARONE CLORIDRATO |
Sostanza medicinale AMIODARONE
MONOGRAFIA
MECCANISMO D'AZIONE
Derivato benzofuranico ad attività antiaritmica ed antianginosa.
a) attività ANTI ADRENERGICA NON COMPETITIVA nei confronti degli alfa e beta recettori. Antagonizza la tachicardia, ipertensione e l'accresciuto consumo di ossigeno da parte del miocardio indotto dalle amine simpaticomimetiche, senza inibire la contrattilità miocardica;
b) attività sul POTENZIALE D'AZIONE DELLA FIBROCELLULA CARDIACA consistente in un ritardo della ripolarizzazione (CLASSE III). Gli effetti sul periodo refrattario e sulla conduzione intra cardiaca si manifestano con un allungamento del tratto PR e dell'intervallo Q-T
INDICAZIONI
Terapia e prevenzione di gravi disturbi del ritmo resistenti alle altre terapie specifiche. Tachicardie parossistiche sopraventricolari reciprocanti come in corso di sindrome di Wolff-Parkinson-White. Extra sistoli e tachicardie ventricolari. Trattamento profilattico delle crisi da angina pectoris.
CONTROINDICAZIONI
Bradicardia sinusale, blocco seno atriale, disturbi gravi della conduzione non protetti da elettrostimolatore.
Distiroidismo in atto o pregressi.
Gravidanza, allattamento.
EFFETTI INDESIDERATI
Tosse, dispnea, nausea, vomito, anoressia, costipazione, alterazioni del ritmo cardiaco, bradicardia, alterazione della conduzione seno-atriale e atrio-ventricolare, epatite cronica, ipo o ipertiroidismo, microdepositi corneali, astenia, tremori, vertigini, parestesie, cefalea, insonnia, neuropatie periferiche con turbe della sensibilità e della motilità, eruzioni cutanee da fotosensibilizzazione.
PER VIA PARENTERALE: : irritazione o flebite, sudore, nausea, vampate di calore (via i.v. diretta); - disturbi vari che si riscontrano eccezionalmente (pochi casi isolati) sono stati descritti dopo somministrazione i.v. diretta: shock anafilattico, ipertensione intracranica benigna, broncospasmo e/o apnea in caso di insufficienza respiratoria, soprattutto in pazienti asmatici.
Casi di ipotensione grave o di collasso sono stati riportati in caso di sovradosaggio o di somministrazione troppo rapida (via i.v. diretta).
INTERAZIONI
Non somministrare con farmaci disperdenti potassio, antiaritmici della classe 1A, altri antiaritmici (chinidina, procainamide, disopiramide, flecainide), farmaci beta-bloccanti, calcioantagonisti ( verapamil, diltiazem, bepridil), farmaci che inducono ipokaliemia (certi diuretici e lassativi), farmaci IMAO.
In caso di concomitante somministrazione di digossina o di anticoagulanti orali, l'associazione è consentita procedendo ad un aggiustamento posologico di tali farmaci, controllando frequentemente il tempo di protrombina e l'ECG.
POSOLOGIA E MODALITÀ D'ASSUNZIONE
Trattamento dei disturbi del ritmo:
nel caso di disturbi del ritmo pericolosi per la vita, il trattamento può essere iniziato per via endovenosa, sotto stretto controllo cardiologico, alla dose standard di 5 mg/kg da somministrare in un intervallo di tempo compreso tra 20 minuti e 2 ore, possibilmente diluiti in 250 ml di soluzione glucosata al 5%. Questa dose può essere ripetuta fino a raggiungere 1200 mg nelle 24 ore ad una velocità di infusione regolata sulla base della risposta clinica. In casi di estrema urgenza si possono somministrare 150-300 mg in 10-20 ml di glucosio al 5% per via endovenosa lenta in 1-3 minuti. La durata dell'iniezione non deve in alcun caso essere inferiore ai 3 minuti.
La terapia per via orale deve essere iniziata il più precocemente possibile dopo aver ottenuto una soddisfacente risposta clinica. Nei casi in cui la terapia venga iniziata per via orale, il dosaggio consigliato è di 600 mg al giorno fino ad ottenere una buona risposta terapeutica, in media entro 2 settimane. Successivamente la dose può essere gradualmente ridotta fino a stabilire la dose di mantenimento abitualmente compresa tra 100 e 400 mg al giorno. Quando sia difficile stabilire una soddisfacente dose giornaliera di mantenimento, si può ricorrere ad una terapia discontinua (es. 2-3 settimane al mese o 5 giorni alla settimana).
Trattamento profilattico delle crisi di angor:
Attacco: 600 mg al giorno per circa 7 giorni. Mantenimento: 100-400 mg al giorno o in maniera discontinua (5 giorni alla settimana o 2-3 settimane al mese.
Indicazioni ALS (linee guida ERC 2005): il Cordarone viene utilizzato nel trattamento della Fibrillazione Ventricolare (FV) refrattaria, quando l'aritmia persiste dopo il terzo shock elettrico. L'amiodarone deve essere somministrato in bolo endovenoso rapido nella quantità di 300mg, diluito in 20 ml di soluzione glucosata al 5%.
Nome commerciale |
Principio attivo |
TRACRIUM |
ATRACURIO BESILATO |
Sostanza medicinale ATRACURIO
MONOGRAFIA
MECCANISMO D'AZIONE
Miorilassante ad azione periferica.
INDICAZIONI
Bloccante neuromuscolare non depolarizzante da utilizzare in anestesia per facilitare l'intubazione tracheale e per ottenere il rilasciamento muscolare in un vasto ambito di procedure chirurgiche che lo richiedono e nella ventilazione controllata. Mantenimento del rilasciamento muscolare durante l'intervento di taglio cesareo.
CONTROINDICAZIONI
Ipersensibilità ai componenti. Cautela in caso di gravi malattie cardiovascolari, asma, ipersensibilità verso allergeni multipli, miastenia grave, carcinomatosi, gravi disordini elettrolitici. Gravidanza, allattamento.
EFFETTI INDESIDERATI
Liberazione di istamina nei pazienti suscettibili con conseguente arrossamento della cute, episodi di transitoria ipotensione, più raramente broncospasmo e reazioni anafilattoidi che eccezionalmente hanno dato luogo ad arresto cardiaco. Raramente crisi convulsive in pazienti ricoverati presso reparti di terapia intensiva a cui veniva somministrato atracurio besilato insieme ad altri farmaci.
INTERAZIONI
Anestetici inalatori come alotano, enflurano, isoflurano, antibiotici aminoglicosidici (neomicina) e polipetidici (polimixina), sali di litio, sali di magnesio, procainamide e chinidina possono potenziare la azione dell'atracurio besilato. Nella stessa siringa non miscelare con tiopentale o qualsiasi sostanza alcalina poiché l'elevato pH lo rende inattivo. La somministrazione di miorilassanti depolarizanti come la succinilcolina può dare origine ad un blocco misto difficile da risolvere con farmaci anticolinesterasici.
POSOLOGIA E MODALITÀ D'ASSUNZIONE
Adulti:
Uso per iniezione: 0,3-0,6 mg/kg sulla base della durata richiesta di blocco completo e determinano un rilasciamento adeguato per tempi variabili da 15 a 35 minuti. Il blocco completo può essere prolungato con dosi supplementari di 0,1-0,2 mg/kg, secondo necessità.
Uso per fleboclisi: dopo una dose iniziale di 0,3-0,6 mg/kg per iniezione e.v., può essere somministrato per fleboclisi alle dosi di 0,005-0,01 mg/kg/min, per mantenere il blocco neuromuscolare nel corso di lunghi interventi chirurgici.
Bambini oltre 1 mese di vita: stessa dose degli adulti su una base di mg/kg di peso.
In pazienti con gravi malattie cardiovascolari la dose iniziale deve essere somministrata lentamente nell'arco di 60 secondi.
Nome commerciale |
Principio attivo |
ATROPINA SOLFATO |
ATROPINA SOLFATO |
Sostanza medicinale ATROPINA
MONOGRAFIA
MECCANISMO D'AZIONE
Spasmolitico, anticolinergico, antimuscarinico, vagolitico
INDICAZIONI
Medicazione preanestetica per prevenire secrezione salivare o bronchiali. Per ristabilire l'attività muscolare al termine di interventi operatori quando sono stati usati anticolinesterasi. Per prevenire disritmie cardiache in chirurgia, spasmi del tratto gastrointestinale e urogenitale e come antidoto in caso di avvelenamento da anticolinesterasici (insetticidi inibitori della colinesterasi, Amanita muscaria)
Bradicardia e blocchi AV vagali.
CONTROINDICAZIONI
Negli anziani o nei pazienti con scompenso cardiovascolare, bradicardia da tireotossicosi, ipertensione, insufficienza renale o epatica, deve essere ridotto il dosaggio.
Glaucoma ad angolo chiuso, miastenia grave, emorragia acuta.
EFFETTI INDESIDERATI
Sono comuni pelle e fauci secche, difetti di visioni, esantema della pelle.
Disritmie cardiache o tachicardia e confusione, tensione oculare. Possono verificarsi convulsioni, specialmente nei bambini e aumento della temperatura corporea.
INTERAZIONI
L'effetto dell'atropina solfato sulla frequenza cardiaca è significativamente ritardata se somministrata contemporaneamente a pralidossina in soluzione 300 mg/ml
POSOLOGIA E MODALITÀ D'ASSUNZIONE
MEDICAZIONE PRE-ANESTESIA: 20 mcg/kg per via i.m. 30-60 minuti prima dell'intervento.
RISTABILIMENTO DELL'ATTIVITÀDELLA MUCOSA: Somministrare per via e.v. 2-3 minuti prima della somministrazione dell'agente colinesterasico -
adulti: 400-1000 mcg/kg per via e.v..; bambini: 30 mcg/kg per via e.v.
SPASMO DEL TRATTO GASTROINTESTINALE-UROGENITALE: 500 mcg in una dose.
ANTIDOTO: 2 mg per via e.v. o i.m. ogni 20-30 min. finchè la pelle riprende colore, la pupilla si dilata e si nota tachicardia.
TEMPI:
Comparsa in 2 minuti
Durata circa 45 minuti
Indicazioni ALS (linee guida ERC 2005): l'atropina è indicata nell'arresto cardiaco asistolico e nell'attività elettrica senza polso (PEA) con frequenza cardiaca inferiore a 60 battiti al minuto, alla dose singola, non ripetibile, di 3mg endovena.
E' indicata inoltre nel trattamento delle bradicardie sinusali, emodinamicamente stabili, alla dose di 0,5mg ripetibili fino a un massimo 3mg. In caso di mancata risposta al trattamento farmacologico o di instabilità emodinamica considerare l'utilizzo del pacing transcutaneo.
B
Nome commerciale |
Principio attivo |
CLENIL |
BECLOMETASONE DIPROPIONATO |
Sostanza medicinale BECLOMETASONE
MONOGRAFIA
MECCANISMO D'AZIONE
Steroide particolarmente attivo per uso topico, con attività anti infiammatoria e antiallergica sulla mucosa dell'apparato respiratorio a dosi prive di effetti sistemici. I dati di farmacocinetica suggeriscono una biodisponibilità molto bassa per via orale (11% circa) a causa di una estesa metabolizzazione epatica di primo passaggio.
INDICAZIONI
Controllo della evoluzione della malattia asmatica e delle condizioni di broncostenosi. Riniti allergiche e vasomotorie. Affezioni infiammatorie delle cavità nasali e del tratto rinofaringeo.
CONTROINDICAZIONI
Infezioni virali e tubercolari attive o quiescenti locali. Gravidanza, allattamento, prima infanzia.
EFFETTI INDESIDERATI
Mughetto del cavo orale.
INTERAZIONI
Non significative.
POSOLOGIA E MODALITÀ D'ASSUNZIONE
ADULTI: 1 flaconcino monodose per seduta 1-2 volte al giorno.
BAMBINI: 1/2 flaconcino per seduta 1-2 volte al giorno.
C
Nome commerciale |
Principio attivo |
CALCIO CLORURO |
CALCIO CLORURO |
Sostanza medicinale CALCIO CLORURO
MONOGRAFIA
MECCANISMO D'AZIONE
Reintegratore elettrolitico.
INDICAZIONI
Ipocalcemie, iperkaliemia con segni ECG di tossicità cardiaca e quando è richiesta la somministrazione di ioni calcio. Nella intossicazione da magnesio. Nella rianimazione cardiopolmonare quando esiste inadeguata contrazione in seguito e defibrillazione o a iniezioni di
epinefrina.
INDICAZIONI NON CODIFICATE
Crampi addominali da punture di artropodi, intossicazione e ipotensione da calcioantagonisti, blocco neuromuscolare da aminoglicosidi
CONTROINDICAZIONI
Fibrillazione ventricolare, ipercalcemia, pazienti con segni di intossicazione digitalica. Non iniettare per via i.m. o s.c. o nei tessuti perivascolari. Somministrare con cautela in pazienti con insufficienza
renale o cardiaca, in pazienti cardiopatici in trattamento con digitale, in pazienti in trattamento con depressori del SNC e bloccanti neuromuscolari. Non somministrare nei bambini e in gravidanza usare solo in caso di effettiva necessità.
EFFETTI INDESIDERATI
Ipotensione e shock dovuti a rapida somministrazione. Vasodilatazione, ipotensione, onda di calore, bradicardia, aritmie, sincope e arresto cardiaco, risposte febbrili, infezioni nella sede di iniezione, trombosi venose, flebiti, stravaso e ipervolemia.
INTERAZIONI
Una trasfusione di sangue citrato può influenzare le concentrazioni di ioni calcio. Non somministrare insieme a soluzioni che contengano vari farmaci.
POSOLOGIA E MODALITÀ D'ASSUNZIONE
Somministrare per via e.v. per infusione lenta, dopo diluizione.
La dose dipende dall'età, dal peso, dalle condizioni cliniche del paziente. Non superare la velocità di somministrazione di 0,7-1,8 mEq/minuto. In corso di ipocalcemia somministrare 500-1000mg ad intervalli di 1-3 gg. Nelle intossicazioni da magnesio 500mg ripetuti solo in caso di necessità. Nelle iperkaliemie monitorizzare con ECG durante la somministrazione. Nella rianimazione cardiopolmonare da 500 a 1g per via e.v. o 200-800 mg in cavità ventricolare, non iniettare nel miocardio. Qualora sia necessario somministrare senza diluizione, si consiglia di non superare la velocità di infusione di 1ml/min.
TEMPI
Comparsa: 2 minuti
Durata: da 30 minuti a 2 ore
Indicazioni ALS (linee guida ERC 2005): la somministrazione di calcio è indicata nel trattamento delle attività elettriche senza polso (PEA) causate da iperpotassiemia, ipocalcemia, ipermagnesemia e intossicazione da farmaci calcio-antagonisti, alla dose di 10 ml di cloruro di calcio al 10% per via endovenosa.
Nome commerciale |
Principio attivo |
TRIMETON |
CLORFENAMINA MALEATO |
Sostanza medicinale CLORFENAMINA
MONOGRAFIA
MECCANISMO D'AZIONE
Antistaminico selettivo per i recettori H1 periferici, oltrepassa la barriera ematoencefalica e raggiunge i recettori cerebrali inducendo sonnolenza.
Ha modesta attività anticolinergica e antichininica.
INDICAZIONI
Prevenzione e trattamento dei fenomeni allergici: congiuntiviti, riniti, dermatiti (orticaria), punture di insetti, dermatite atopica, terapia coadiuvante delle reazioni allergiche da farmaci, da siero o da vaccini, terapia delle chinetosi e del vomito.
CONTROINDICAZIONI
Ipersensibilità verso i componenti. Non utilizzare per il trattamento delle basse vie aeree compresa l'asma bronchiale e nei pazienti epilettici.
Cautela nei pazienti con glaucoma ad angolo chiuso,ulcera peptica stenosante, stenosi pilorica e duodenale, ipertrofia prostatica o stenosi del collo vescicale, malattie cardiovascolari, ipertensione, ipertensione intraoculare e ipertiroidismo.
Non utilizzare la forma iniettabile nei bambini al di sotto dei 12 anni. Non utilizzare la forma AR nei bambini al di sotto dei 6 anni.
EFFETTI INDESIDERATI
Sedazione, sonnolenza, astenia, difficoltà della coordinazione motoria, vertigini, ronzii auricolari, visione indistinta, secchezza delle fauci, del naso, stipsi, difficoltà ad urinare, ritenzione urinaria, riduzione ed ispessimento delle secrezioni bronchiali con respiro difficoltoso e senso di oppressione toracica. Possibile comparsa di nervosismo, insonnia, tremori e ad alte dosi convulsioni. Eccezionalmente agranulocitosi ed altre gravi reazioni ematologiche ( trombocitopenia, anemia emolitica). Fotosensibilità. Possibile anafilassi per impiego parenterale.
Dopo somministrazione parenterale: raramente sudorazione, pallore, pulsazioni deboli ed ipotensione transitoria
INTERAZIONI
Gli anti-MAO prolungano e intensificano gli effetti degli antistaminici con possibilità di grave ipotensione.
L'uso concomitante di altri antistaminici, barbiturici, alcool, antidepressivi triciclici o altri depressivi del SNC possono potenziarne l'effetto sedativo.
Può mascherare l'ototossicità di alcuni antibiotici.
Può ridurre la durata d'azione degli anticoagulanti orali.
POSOLOGIA E MODALITÀ D'ASSUNZIONE
AR CONFETTI:
Adulti: 1 confetto 2-3 volte die e 1 prima di coricarsi.
Bambini da 6 a 12 anni: 1 confetto 1-2 volte die.
INIETTABILE:
Adulti: 1-2 fiale da 10mg die.
Nome commerciale |
Principio attivo |
ENTUMIN |
CLOTIAPINA |
Sostanza medicinale CLOTIAPINA
MONOGRAFIA
MECCANISMO D'AZIONE
Neurolettico maggiore con effetto antipsicotico e psicosedativo.
Riduce sollecitamente l'eccitamento psico-motorio e l'agitazione.
Ha effetto ansiolitico, con regolazione del sonno.
Determina la scomparsa dei fenomeni di depersonalizzazione e di dissociazione ideo-verbale ed affettiva, migliora il contatto ambientale, determina la scomparsa delle produzioni deliranti e delle allucinazioni.
INDICAZIONI
Psicosi acute e croniche. Schizofrenia. Stati di eccitamento psicomotori. Episodi deliranti. Accessi maniacali.
CONTROINDICAZIONI
Glaucoma. Ipertrofia prostatica. Ileo paralitico. Stati comatosi o depressioni severe del SNC. Tendenza alle convulsioni (epilessia). Evitare l'iniezione intra-arteriosa.
EFFETTI INDESIDERATI
Ipertensione arteriosa. Secchezza delle fauci. Disturbi della accomodazione. Sintomi extrapiramidali. Sindrome neurolettica maligna (iperpiressia, rigidità muscolare, acinesia, stupore, coma).
INTERAZIONI
Potenzia gli effetti centrali dei sedativi, analgesici ipnotici antistaminici e narcotici.
Usare cautela nell'associazione di altri psicofarmaci.
POSOLOGIA E MODALITÀ D'ASSUNZIONE
La prima fase del trattamento è da attuare, se possibile, in ambiente ospedaliero.
Dose di attacco: 100 - 200 mg per via i.m. o e.v. o per os, fino
ad un massimo di 360 mg al dì.
Dose di mantenimento: 10 - 60 mg per os al dì s.p.m..
D
Nome commerciale |
Principio attivo |
VALIUM |
DIAZEPAM |
Sostanza medicinale DIAZEPAM
MONOGRAFIA
MECCANISMO D'AZIONE
Presenta le proprietà farmacologiche di tutti i benzodiazepinici. Attua un pronto controllo degli squilibri emozionali e di conseguenza tende a normalizzare le psicosomatizzazioni ( turbe viscerali ipocondriache, contratture muscolari fibro-mialgiche, alterazioni del ritmo cardiaco). Particolamente attivo come ipnoinducente.
INDICAZIONI
Ansia. Insonnia.
CONTROINDICAZIONI
Miastenia grave, gravidanza, allattamento, ipersensibilità alle benzodiazepine, grave insufficienza respiratoria e/o epatica, sindrome da apnea notturna.
EFFETTI INDESIDERATI
Sonnolenza, sensazione di fatica, diminuzione del tono muscolare, ottundimento delle emozioni, psico-depressione, amnesia anterograda, affaticamento, riduzione della vigilanza, confusione, cefalea, vertigini, atassia, visione doppia. Occasionalmente: disturbi gastrointestinali, cambiamenti nella libido, reazioni a carico della cute.
I seguenti effetti sono più probabili negli anziani e nei bambini: irrequietezza, agitazione, irritabilità, aggressività, delusione, collera, incubi, allucinazioni, psicosi, alterazioni comportamentali.
Le benzodiazepine possono dare dipendenza fisica, anche alle dosi terapeutiche.
INTERAZIONI
Se associato a neurolettici, antidepressivi, ipnotici, analgesici narcotici, anestetici, antiepilettici, e antistaminici sedativi può rinforzare l'azione sedativa o l'effetto depressivo centrale. Evitare l'assunzione di alcool. I composti che inibiscono determinati enzimi epatici (specialmente citocromo P450) possono aumentarne l'attività.
POSOLOGIA E MODALITÀ D'ASSUNZIONE
Il dosaggio va adattato al singolo paziente ed alle caratteristiche del quadro clinico in atto.
- Disturbi d'ansia: Nella pratica ambulatoriale e domiciliare: 1,5 – 3 mg due o tre volte al giorno (1-2 capsule da 1,5 mg, 2-3 volte al giorno; oppure 1 capsula da 3 mg 2-3 volte al giorno; oppure 15-30 gocce
2-3 volte al giorno).Nei casi gravi, soprattutto in pazienti ospedalizzati, fino a 6-12 mg due o tre volte al giorno.
- Insonnia: 1,5-3 mg alla sera. Il farmaco va assunto appena prima di andare a letto. Nel trattamento di pazienti anziani la posologia deve essere attentamente stabilita dal medico che dovrà valutare una eventuale riduzione dei dosaggi sovraindicati. I pazienti con compromissione della funzionalità epatica e/o renale devono assumere una dose ridotta.
Disturbi d'ansia: La durata complessiva del trattamento, generalmente, non dovrebbe superare le 8-12 settimane, compreso il periodo di sospensione graduale.
Insonnia: Il trattamento deve essere il più breve possibile. In generale, la durata del trattamento varia da pochi giorni a 2 settimane, fino ad un massimo di 4 settimane, compreso il periodo di sospensione graduale.
Nome commerciale |
Principio attivo |
DOPAMINA |
DOPAMINA CLORIDRATO |
Sostanza medicinale DOPAMINA
MONOGRAFIA
MECCANISMO D'AZIONE
Cardiovascolare.
INDICAZIONI
Stati di shock di qualsiasi natura.
CONTROINDICAZIONI
Feocromocitoma, tachiaritmie non trattate e fibrillazione ventricolare. Cautela in caso di pazienti con precedenti malattie occlusive vascolare o trattati con IMAO (è necessaria una riduzione del dosaggio). Il potassio metabisolfito presente nel prodotto può provocare in soggetti sensibili reazioni allergiche.
Gravidanza.
EFFETTI INDESIDERATI
Battiti ectopici, nausea, vomito, tachicardia, dolore anginoso, palpitazione, mal di testa, dispnea, ipotensione e vasocostrizione. Più raramente: conduzione aberrante, bradicardia, piloerezione, ampliamento del complesso QRS, azotemia, pressione ematica elevata.
INTERAZIONI
Non aggiungere alla dopamina soluzioni alcaline.
I IMAO prolungano e potenziano l'effetto.
Deve essere usata con estrema cautela in pazienti che inalano ciclopropano o anestetici derivati da idrocarburi alogenati a causa del pericolo di aritmie.
POSOLOGIA E MODALITÀ D'ASSUNZIONE
Il numero di gocce da infondere dipende dal peso corporeo del paziente. In genere sono sufficienti dosi di 5-15 mcg/kg/min, ma in qualche caso può essere necessario raggiungere i 20 o più mcg/kg/min.
Il medicinale va sempre somministrato per infusione endovenosa lenta.
Indicazioni ALS (linee guida ERC 2005): la Dopamina è indicata nelle situazioni di peri-arresto cardiaco, in caso di ipotensione in assenza di ipovolemia, in infusione endovenosa continua al dosaggio di 1-10mcg/kg/minuto.
E
F
Nome commerciale |
Principio attivo |
FENTANEST |
FENTANIL CITRATO |
Sostanza medicinale FENTANIL
MONOGRAFIA
MECCANISMO D'AZIONE
Analgesico centrale morfinosimile, la sua efficacia analgesica è 80 volte superiore a quella della morfina.
INDICAZIONI
Nella premedicazione in qualsiasi tipo di anestesia (anche locale) sia nel decorso postoperatorio come durante l'intervento stesso. Si consiglia l'associazione con il protossido d'azoto e con un neurolettico (droperidolo) che ne migliora l'attività analgesica e ne riduce gli effetti collaterali, realizzando così la neuroleptoanalgesia. Può essere associato, a dosi opportunamente ridotte, anche ai barbiturici ed ai comuni anestetici volatili.
CONTROINDICAZIONI
Gravidanza, allattamento, ipersensibilità ai componenti, età inferiore ai 2 anni. Prudenza nei pazienti con pneumopatia ostruttiva cronica o con ridotta riserva respiratoria, con disfunzione epatica o renale, con bradiaritmia cardiaca.
EFFETTI INDESIDERATI
Depressione respiratoria, apnea, rigidità muscolare, bradicardia, ipotensione, vertigini, visione confusa, nausea, vomito, laringospasmo, sudorazione. Usato con un neurolettico come il droperidolo: tremori e/o brividi, irrequietezza, episodi allucinatori postoperatori, sintomi extrapiramidali, aumenti pressori.
INTERAZIONI
Non somministrare insieme a MAO-inibitori.
POSOLOGIA E MODALITÀ D'ASSUNZIONE
Per via i.m.: 0,1 - 0,2 mg (2-4 ml) pro dose.
Per via i.v.: 0,4 - 0,8 mg
Neuroleptoanalgesia - Preanestesia: 0,1 mg di fentanil citrato e 5 mg di droperidolo per via i.m., 30 - 60 minuti prima dell'intervento; induzione: infusione e.v. rapida di 50-100 ml (1 mg di fentanil citrato e 50 mg di droperidolo) in 500 ml di soluzione glucosata al 5%. Contemporaneamente si somministra una miscela di protossido d'azoto/ossigeno, ridotta al rapporto 2/1, in ragione di 12/15 litri/minuto; mantenimento: la velocità media di infusione è compresa tra le 15-30 gtt al minuto e va adeguata ai tempi operatori ed alla sensibilità individuale. Si continua la somministrazione di protossido d'azoto/ossigeno nel rapporto 2/1.
Nome commerciale |
Principio attivo |
ANEXATE |
FLUMAZENIL |
Sostanza medicinale FLUMAZENIL
MONOGRAFIA
MECCANISMO D'AZIONE
È una imidazobenzodiazepina, antagonista delle benzodiazepine che blocca, per inibizione competitiva, specificamente l'effetto centrale dei farmaci che agiscono attraverso i recettori delle benzodiazepine e di altri farmaci quali i ciclopirroloni ( es. zopiclone ) e le trazolo-piridine. L'effetto ipnotico-sedativo delle benzodiazepine regredisce rapidamente ( 30-60 sec ) dopo somministrazione endovenosa. In alcuni casi può riapparire gradatamente nelle ore successive. Può avere una debole attività intrinseca agonista ad esempio anticonvulsivante.
INDICAZIONI
È indicato per neutralizzare gli effetti sedativi centrali delle benzodiazepine.
CONTROINDICAZIONI
Gravidanza. Overdose da triciclici.
EFFETTI INDESIDERATI
Nausea e vomito, sindrome da astinenza.
Convulsioni, agitazione, vertigini, tachicardie striali, precordialgie, ipertensione
INTERAZIONI
Blocca l'effetto centrale delle benzodiazepine.
POSOLOGIA E MODALITÀ D'ASSUNZIONE
Va usato per via endovenosa da un anestesista.
Comparsa in 1-2 minuti e durata di 6-10 minuti
Nome commerciale |
Principio attivo |
LASIX |
FUROSEMIDE |
Sostanza medicinale FUROSEMIDE
MONOGRAFIA
MECCANISMO D'AZIONE
Diuretico dell’ansa e dilatatore venoso.
Saluretico di sintesi, determina aumento dell'eliminazione idrica e sodica persino nei casi in cui la filtrazione glomerulare è fortemente limitata. L'effetto natriuretico è dose dipendente. Non modifica i valori pressori nel normoteso, mentre risulta ipotensivo nell'iperteso.
INDICAZIONI
Edemi cardiaci, da insufficienza renale, nel cirrotico, ipertensione arteriosa.
CONTROINDICAZIONI
Oligoanuria da avvelenamento con sostanze nefrotossiche o epatotossiche (funghi). Precoma epatico. Intossicazione da digitale. Gravidanza, allattamento, gotta, marcata ipotensione o ipovolemia.
EFFETTI INDESIDERATI
Alterazioni del bilancio idroelettrolitico (ipopotassiemia).
Può inibire la lattazione. Può provocare iperuricemia.
In concomitanza con l'effetto diuretico, si possono manifestare stanchezza, vertigini, disturbi della minzione. Ototossicità.
INTERAZIONI
La somministrazione contemporanea di cefalosporine ne aumenta la nefrotossicità.
Può provocare intossicazione da salicilati per inibizione competitiva della loro eliminazione renale.
Inducendo deplezione potassica rende possibili effetti tossici da digitale.
POSOLOGIA E MODALITÀ D'ASSUNZIONE
1-2 fiale al dì s.p.m., i.m. o e.v..
L'iniezione i.v. deve essere praticata lentamente (1-2 min.) e l'infusione i.v. di dosi elevate non deve superare la velocità di 4 mg/min.
TEMPI:
Comparsa: 5 minuti
Durata: 4-6 ore
G
Nome commerciale |
Principio attivo |
GLUCOSIO |
GLUCOSIO (destrosio) MONOIDRATO |
Sostanza medicinale ALTRE SOLUZIONI ENDOVENA ADDITIVE
MONOGRAFIA
MECCANISMO D'AZIONE
Reidratante ed energetico.
INDICAZIONI
Terapia reidratante quando è necessario un apporto calorico, specie in pazienti che non necessitano di sali o in cui questi vadano evitati. Ripristino delle condizioni ematiche di glucosio in caso di ipoglicemia.
CONTROINDICAZIONI
Concomitante trasfusione di sangue usando la stessa via venosa, a causa del rischio di pseudoagglutinazione.
Usare con cautela in caso di: insufficienza renale grave, stati clinici associati ad edemi e ritenzione idrosalina, trattamento con farmaci corticosteroidei o corticotropinici, diabete mellito, scompenso cardiaco congestizio. Usare con cautela in neonati, bambini e anziani.
In gravidanza somministrare solo in caso di effettiva necessità.
EFFETTI INDESIDERATI
Risposte febbrili, infezioni nella sede di iniezione, trombosi venose o flebiti. La somministrazione continua può determinare un sovraccarico idrico, stato congestizio e riduzione di concentrazione degli elettroliti; la somministrazione continua senza aggiunta di potassio può causare ipocaliemia.
INTERAZIONI
Farmaci corticosteroidei o corticotropinici.
POSOLOGIA E MODALITÀ D'ASSUNZIONE
Per via e.v.. La dose dipende dal peso, dall'età e dalle condizioni cliniche; l'infusione non deve superare la velocità di 0,4-0,8 g/ora/kg peso corporeo.
H
I
Nome commerciale |
Principio attivo |
FLEBOCORTID |
IDROCORTISONE EMISUCCINATO SODICO |
Sostanza medicinale IDROCORTISONE
MONOGRAFIA
MECCANISMO D'AZIONE
È un corticosteroide dotato di una intensa attività antinfiammatoria, anti reattiva, sodio ritentiva, indicato in particolare in tutte le forme di shock ipovolemico o tossico.
INDICAZIONI
Asma bronchiale, allergopatie gravi, artrite reumatoide, collagenopatie, dermatosi infiammatorie, neoplasie del tessuto linfatico, sindrome nefrosica, colite ulcerosa, ileite terminale, pemfigo, sarcoidosi, cardite reumatica, spondilite anchilosante, anemia emolitica, porpora trombocitopenica.
CONTROINDICAZIONI
Diabete mellito. Infezioni micotiche e virali.
Scompenso cardiaco congestizio.
Ulcera peptica attiva.
In concomitanza di vaccinazioni con virus attenuati.
EFFETTI INDESIDERATI
Ipokaliemia, ritenzione idrosalina, osteoporosi, iperglicemia, cataratta posteriore, aumento del tono oculare, turbe dell'accrescimento e dello sviluppo nei bambini.
INTERAZIONI
I corticosteroidi provocano deplezione di potassio. Se associati a diuretici tiazidici deve essere monitorata la potassiemia. L'azione iperglicemizzante dell'idrocortisone può contrastare l'effetto della insulina.
POSOLOGIA E MODALITÀ D'ASSUNZIONE
Da 25 mg a 2 g in dosi frazionate, a seconda della gravità per via parenterale s.p.m..
Nome commerciale |
Principio attivo |
ATEM |
IPRATROPIO BROMURO |
Sostanza medicinale IPRATROPIO BROMURO
MONOGRAFIA
MECCANISMO D'AZIONE
Antiasmatico anticolinergico ad uso inalatorio.
INDICAZIONI
Asma bronchiale, broncopneumopatia cronica ostruttiva con componente asmatica.
CONTROINDICAZIONI
Ipersensibilità a sostanze atropino-simili, ipertrofia prostatica, glaucoma, sindromi di ritenzione urinaria e occlusione intestinale. Somministrare con cautela nei cardiopatici e coronaropatici.
Gravidanza, allattamento.
EFFETTI INDESIDERATI
Secchezza delle fauci. Raramente: vertigini, sonnolenza, turbe del ritmo cardiaco, sintomi di ritenzione urinaria e costipazione, lievi disturbi dell'accomodazione.
INTERAZIONI
Non note.
POSOLOGIA E MODALITÀ D'ASSUNZIONE
AEROSOL DOSATO: 2 spruzzidose 3-4 volte al giorno.
SOLUZIONE PER USO AEROSOLICO: 1 ml per ogni seduta aerosolica 1-2 volte al giorno.
Nome commerciale |
Principio attivo |
CARVASIN |
ISOSORBIDE DINITRATO |
Sostanza medicinale ISOSORBIDE DINITRATO
MONOGRAFIA
MECCANISMO D'AZIONE
Vasodilatatore venoso e coronario.
Svolge attività preventiva nei confronti dei fenomeni coronarospastici e aritmizzanti della cardiopatia ischemica. Farmaco antianginoso con attività simile a quella della nitroglicerina.
INDICAZIONI
Crisi anginosa, angina instabile, cardiopatia ischemica.
CONTROINDICAZIONI
Glaucoma, gravidanza, ipertensione endocranica
EFFETTI INDESIDERATI
Cefalea, vertigini, ipotensione ortostatica, tachicardia.
INTERAZIONI
L'alcool può accentuarne gli effetti indesiderati.
POSOLOGIA E MODALITÀ D'ASSUNZIONE
1 cpr o cps 2-4 volte al dì s.p.m..
TEMPI
Comparsa: 1-2 minuti
Durata: 1 ora
J
K
Nome commerciale |
Principio attivo |
IBIFEN |
KETOPROFENE |
Sostanza medicinale KETOPROFENE
MONOGRAFIA
MECCANISMO D'AZIONE
Farmaci antinfiammatori ed antireumatici non steroidei, derivati dell'acido propionico.
INDICAZIONI
Trattamento sintomatico di episodi dolorosi acuti in corso di affezioni infiammatorie dell'apparato muscoloscheletrico.
CONTROINDICAZIONI
Ipersensibilità ai componenti, ai FAN. Terapia diuretica intensiva, ulcera peptica, gastrite, dispepsia cronica, grave insufficienza renale, leucopenia piastrinopenia, diatesi emorragica, insufficienza cardiaca, grave insufficienza epatica, trattamento con anticoagulanti.
Gravidanza, allattamento, età pediatrica.
Le supposte non devono essere somministrate in caso di disturbi emorroidari o proctite.
EFFETTI INDESIDERATI
Emorragie gastrointestinali, dispepsia, gastralgia, nausea, vomito, diarrea, flatulenza. Più raramente: ulcera gastroduodenale, emorragie gastrointestinali, gastrite, disuria transitoria, astenia, cefalea, sensazione di vertigine, sonnolenza, esantema cutaneo, edema e trombocitopenia, disturbi di fotosensibilità (rari in caso di somministrazione sistemica). Con l'uso delle supposte possono manifestarsi bruciori e tenesmo, diminuzioni della consistenza delle feci. Seppure estremamente rari sono possibili: edema della laringe e della glottide, dispnea, palpitazione, sino allo shock anafilattico.
INTERAZIONI
ASA o altri FANS. La contemporanea somministrazione di litio provoca un aumento delle concentrazioni plasmatiche del litio stesso. Gravi interazioni si verificano anche con l'uso concomitante di metotressato. Interagisce con il metabolismo dell'acido arachidonico: in
soggetti asmatici possono sorgere crisi di broncospasmo.
POSOLOGIA E MODALITÀ D'ASSUNZIONE
SOLUZIONE INIETTABILE: 100 mg 1-2 volte al giorno.
L
Nome commerciale |
Principio attivo |
TRANDATE |
LABETALOLO CLORIDRATO |
Sostanza medicinale LABETALOLO
MONOGRAFIA
MECCANISMO D'AZIONE
Antipertensivo, inibisce contemporaneamente sia gli alfa che i beta recettori.
INDICAZIONI
Ipertensione arteriosa.
CONTROINDICAZIONI
Blocco atrio-ventricolare di II e III grado, insufficienza cardiaca resistente al trattamento con digitalici, insufficienza renale grave, acidosi diabetica, bradicardia marcata, shock cardiogeno, ipersensibilità ai componenti, primo trimestre di gravidanza.
EFFETTI INDESIDERATI
Congestione o secchezza della mucosa nasale, sogni vividi, ritenzione urinaria acuta, mancata eiaculazione, disturbi gatrointestinali, cefalea, vertigini, letargia, astenia, crampi e formicolii al cuoio capelluto. Più raramente e non sempre correlabili al trattamento con labetalolo: eruzioni cutanee, secchezza degli occhi.
Si sono avute rare comunicazioni di epatite, ittero, valori aumentati dei test di funzionalità epatica e necrosi epatica
INTERAZIONI
È incompatibile con sodio bicarbonato iniettabile 4,2% peso/volume.
Cautela nella somministrazione di labetololo ed antiaritmici di classe I ed evitare l'associazione con calcio antagonisti del tipo verapamile. L'effetto dell'alotano sui valori pressori può essere aumentato
POSOLOGIA E MODALITÀ D'ASSUNZIONE
INIEZIONE E.V.: 50mg in un tempo non inferiore ad 1 minuto. Dosi da 50 mg possono venire ripetute ad intervalli di 5 minuti fino ad ottenere una risposta soddisfacente. La dose complessiva non deve superare i 200mg.
INFUSIONE E.V.: diluire il contenuto di 2 fiale (200mg) in 200ml di cloruro di sodio e destrosio per uso parenterale. La velocità di infusione deve essere di circa 2mg per minuto. La dose utile è di solito si colloca in un intervallo compreso tra 50 e 200mg.
IPERTENSIONE IN GRAVIDANZA: la velocità di infusione deve essere inizialmente di 20mg/ora e quindi raddoppiata ogni 30', fino al raggiungimento di 160mg/ora. Episodi ipertensivi successivi ad infarto miocardico: la velocità di infusione deve essere di 15mg/ora e aumentata gradualmente fino ad un max di 120mg/ora.
Nome commerciale |
Principio attivo |
LIDOCAINA CLORIDRATO |
LIDOCAINA CLORIDRATO |
Sostanza medicinale LIDOCAINA
MONOGRAFIA
MECCANISMO D'AZIONE
Antiaritmico con effetto anestetico locale
INDICAZIONI
Profilassi e trattamento delle aritmie ventricolari in fase acuta.
In ogni tipo di anestesia periferica: infiltrazione locale, tronculare, locoregionale, blocco simpatico.
CONTROINDICAZIONI
Blocchi cardiaci, fibrillazione striale, WPW, scompenso cardiaco congestizio.
Ipersensibilità verso la lidocaina e gli altri anestetici locali di tipo amidico.
Nell'infanzia il prodotto deve essere usato solo in caso di necessità
In gravidanza il prodotto deve essere usato solo in caso di effettiva necessità. L'anestesia paracervicale può essere seguita da bradicardia e da acidosi fetale. Altri possibili rischi sono rappresentati da insufficienza utero placentare e da alterazioni comportamentali del neonato.
EFFETTI INDESIDERATI
Dispnea, ipertermia maligna.
Il dosaggio massimo per un soggetto adulto e per una singola somministrazione non dovrebbe superare i 200 mg. A dosaggi superiori si possono avere agitazione e tremore con convulsioni, per stimolazione del S.N.C. La stimolazione del S.N.C. è seguita da depressione con possibile morte per insufficienza respiratoria.
In caso di assorbimento sistemico può agire sul sistema cardiovascolare con diminuzione della eccitabilità elettrica e della forza di contrazione e dilatazione arteriolare (collasso cardiovascolare).
La somministrazione di dosi ripetute può determinare sonnolenza.
INTERAZIONI
La cimetidina può innalzare i livelli plasmatici della lidocaina.
Il propanololo prolunga l'emivita plasmatica della lidocaina.
POSOLOGIA E MODALITÀ D'ASSUNZIONE
La dose massima raccomandata è 200 mg ( pari a 20 ml della soluzione al 1% o a 10 ml della soluzione al 2% ).
La posologia deve essere opportunamente ridotta nei bambini e negli ammalati in forma acuta.
TEMPI
Comparsa: 45-90 secondi
Durata:10-30 minuti
Indicazioni ALS (linee guida ERC 2005): la somministrazione di lidocaina, al dosaggio di 100mg endovenza, è indicata nelle Fibrillazioni Ventricolari refrattarie e nelle Tachicardie Ventricolari senza polso quando non è disponibile l'amiodarone.
Nome commerciale |
Principio attivo |
FLECTADOL |
LISINA ACETILSALICILATO |
Sostanza medicinale ACIDO ACETILSALICILICO
MONOGRAFIA
MECCANISMO D'AZIONE
Antalgico, antipiretico, anti infiammatorio, anti aggregante piastrinico per inibizione del trombossano.
INDICAZIONI
Dolore, flogosi articolare, iperpiressia.
Tutti gli stati di iperaggregabilità piastrinica.
CONTROINDICAZIONI
Malattia ulcerosa. Diatesi emorragica.
Ipersensibilità all'acido acetilsalicilico.
Asma bronchiale. Gotta.
Gravidanza: fenomeni emorragici nel feto e nella madre, ritardo di parto, precoce chiusura del dotto di Botallo.
Pazienti in trattamento con anticoagulanti.
EFFETTI INDESIDERATI
Per dosi elevate: ronzii.
Ulcera gastrica. Emorragie digestive palesi od occulte.
Episodi di sensibilizzazione (edema, orticaria, asma, crisi anafilattiche). Può ritardare e prolungare il travaglio di parto.
INTERAZIONI
Può interagire con anticoagulanti, uricosurici, sulfaniluree ipoglicemizzanti.
POSOLOGIA E MODALITÀ D'ASSUNZIONE
1 fiala ogni dodici ore.